Nella foto scattata nel castello di Gropparello, la forma antropomorfa registrata, completa nella metà superiore, sembra avere nella mano destra un bastone di potere tipo un caduceo.
La figura è posta ad un altezza di circa 2 metri ed è chiaramente davanti alla tavola di legno scuro posta su un grande camino (si intravede la canna fumaria) posto alle spalle della figura.
E’ evidente quindi che si tratta di un chiaro addensamento nello spazio tridimensionale.
L’altezza complessiva della forma era di circa 80/90 cm
L’ambiente circostante nel quale si è presentata era a 8°C, ben al di sotto quindi e soprattutto molto lontano nei valori anche considerando il più alto margine di errore.
Domanda:
Secondo la legge della termodinamica, il calore tende a propagarsi da una fonte calda verso una zona fredda bilanciando il sistema.
Ora come è possibile che improvvisamente si è presentata una formazione calda in un ambiente più freddo?
Come mai non tende a dissolversi ma al contrario si addensa creando una forma? Che tipo di forza tiene insieme la formazione?
Tutte queste caratteristiche fanno inevitabilmente pensare ad un sistema complesso dotato di vita propria indipendente dall’ambiente in cui si trova.
Ecco che quando sembrava fosse stato detto tutto esce fuori una cosa nuova del tutto inaspettata, pazzesca nelle conclusioni, di cosa si tratta? Semplice, l’immagine catturata non è una comune foto ma è estremamente raffinata e tecnologicamente molto avanzata. Stiamo parlando di un OLOGRAMMA !!!
Ebbene una apparentemente comune immagine 2D che in realtà nasconde informazioni olografiche in 3D.
Nel tentativo di rappresentare l’immagine in 3D prendendo in considerazione i picchi delle informazioni raccolte è stato realizzato il video proposto sotto. Inizialmente si era pensato ad un qualche errore tecnico nell’impostare alcuni parametri ma tutti i controlli hanno dato esito negativo, nessun errore. Nei test successivi la stessa superficie privata dell’immagine originale è stata poi elaborata e sottoposta agli stessi procedimenti di analisi dando i risultati che ci si aspettava.
Cenni storici
L’olografia, ideata nel 1947 e sviluppata negli anni ’60, è stata una delle più importanti scoperte dei tempi moderni, tanto che il suo artefice Denis Gabor ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1971.
L’olografia è un metodo che consente di registrare immagini fotografiche tridimensionali.
Quando l’ologramma viene illuminato con un fascio di luce monocromatica il soggetto diventa visibile: l’immagine ha profondità, e l’osservatore può anche girarvi attorno, per guardarla da dietro!
Ora qualcuno è in grado di spiegare tutto questo?
Come è potuto accadere che delle formazioni evanescenti apparse dal nulla, prima sfidano le leggi entropiche della termodinamica, si organizzano e diventano visibili con un ologramma?
E soprattutto come è stato possibile tener conto della posizione nello spazio tridimensionale dell’osservatore (in questo caso noi) e all’angolazione utile della luce da proiettare affinché l’ologramma si sarebbe reso visibile?
Sicuramente non può essere definito un evento casuale. Solo una forma con una propria intelligenza avrebbe potuto tanto.
Ed ancora, quali tipi di forze sono state necessarie per realizzare tutto questo?
A noi umani per realizzare un ologramma e stato necessario un evento casuale, tecnologia avanzata ed un premio nobel.
Fino ad oggi nessuno è stato in grado di realizzare un ologramma in 2D su di un solo livello.
Quelli che siamo abituati a vedere, ad esempio sulle banconote, sono composti da più livelli sovrapposti.